Tributo italiano a David Lynch: «Poems Between Two Worlds» di Andrea Abbatista ci riporta nella Loggia Nera (VIDEO)

di Matteo Marino
video diretto e interpretato da Andrea Abbatista (in inglese con sottotitoli in italiano)
23 dicembre 2016
english version here

Andrea Abbatista è un attore italiano e un lynchiano doc. Ha esordito a teatro nel ruolo del Dottor Treves di The Elephant Man e ora sta scrivendo uno spettacolo su Orson Welles. Il suo video-omaggio a Twin Peaks is really something, per dirla alla Dale Cooper.
Ho l’onore di presentarvi in anteprima assoluta il Poeta Perduto. Ha una sinfonia di parole per noi, come recita il suggestivo sottotitolo. Mettetevi comodi (ma non troppo) e fate partire il video (sub ita opzionabili). A seguire, intervista con Andrea, che ci parla tra le altre cose di com’è nato e si è sviluppato questo progetto.
Siete pronti a tornare nella Loggia Nera?

Poems Between Two Worlds – A Symphony of Words for David Lynch from Andrea Abbatista on Vimeo.

Ciao, Andrea! Presentati ai lettori di davidlynch.it.
Prima di tutto, voglio ringraziarti per la rara opportunità di raccontarmi che mi stai donando. Mi chiamo Andrea Abbatista, sono un attore di Milano, che ogni tanto si dedica alla regia, mio primo grande amore.
Ho studiato recitazione con due insegnanti americani dell’Actor’s Studio di New York, Richard Gordon e Vincent Ronci Gaeta, quest’ultimo collaboratore di Stella Adler, con i quali ho studiato il metodo Stanislavsky e Strasberg. Ho partecipato a corsi di formazione con due insegnanti della Royal Academy di Londra. Ho debuttato nell’ormai lontano 1998, con tanti sogni e aspirazioni. Il mio prossimo progetto sarà teatrale, sto scrivendo uno spettacolo su Orson Welles e il suo Don Chisciotte incompiuto.

Quando ho aperto questo sito, il primo articolo che ho pubblicato (intitolato “Non guardare la tv da troppo vicino”) raccontava del mio primo incontro con l’arte di David Lynch, il momento preciso in cui mi sono innamorato del suo mondo. Ho invitato i lettori a fare lo stesso. Ora tocca a te. Quando hai incontrato per la prima volta David Lynch, non l’uomo, ma l’opera? E come ti ha fatto sentire?
Adoro questa domanda. Ho un aneddoto, per me, molto divertente, perché il mio primo incontro con l’opera di David Lynch è avvenuto “prematuramente” ed è un ricordo indelebile nella mia memoria. Era il 1981,avevo 5 anni, e mio padre, che mi ha trasmesso la passione per il cinema, mi ha portato al cinema; c’erano due film “Laguna Blu” e “The Elephant Man”, lui mi chiese cosa volessi vedere, ed io Scelsi “Laguna blu”… ma mio padre, più interessato al film di David Lynch, mi disse: “ok andiamo a vedere The Elephant Man!”. La peggior scelta di sempre per un genitore, probabilmente…
Quel film mi ha sconvolto letteralmente, non perché mi fecero paura le sembianze di John Merrick, ma perché mi fece pena in modo straziante il modo in cui veniva trattato. Per molti anni non riuscì più a rivederlo da quante emozioni provai quella sera al cinema… Ma crescendo non persi nemmeno un film di David Lynch e ne divenni un grande estimatore.
La sua opera, parlo anche dei dipinti e della sua musica, mi apre la mente e l’anima in un modo che non so descrivere… e mi fa percepire come l’arte in generale e il cinema potrebbero essere, liberi da freni inibitori e privi di censure.

Come nasce l’idea del cortometraggio?
È arrivata… era da qualche parte dentro di me, ma non so dove. Avevo appena letto la notizia che David Lynch e Mark Frost sarebbero tornati al mondo di Twin Peaks. Mi pare fosse l’ottobre 2014, circa due anni fa ed ero così felice! Non avrei mai immaginato questo ritorno. Fu in quel momento che scattò qualcosa in me. Non ho avuto una carriera brillante come avrei voluto, per svariati motivi, ma ho ancora un sacco di idee e l’istinto di esprimermi attraverso l’arte non si è mai placato. Così mi dissi, voglio dire grazie e far risuonare la mia felicità a mio modo. Condividere con tutti i fan questa gioia e provare a far arrivare il mio grazie a David Lynch stesso, a Mark Frost, a tutto il cast originale e ai mitici Angelo Badalamenti e Julee Cruise.
L’idea è arrivata all’istante, come fosse la logica conseguenza della mia gioia.

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Poems Between Two Worlds di e con Andrea Abbatista – Foto dal set di Gabriele Gregorig

Raccontaci qualcosa sulla sua realizzazione (il set, le luci, la musica).
Penso che senza le giuste persone, non si possa realizzare nulla. Proposi l’idea ad Alessandro Brivio, un bravissimo direttore della fotografia, che conobbi su un set nel 2012, L’idea gli piacque subito, con mio grande stupore e si imbarcò nel progetto no budget e no profit. Il secondo elemento fondamentale arrivò con Andrea Montanelli della Moviechrome Productions di Milano, che ha fornito tutta l’attrezzatura tecnica e il suo gran cuore… La mia compagna poi, è stata un’assistente e un consigliere fondamentale, per la realizzazione del corto e per la mia sanità mentale.

Poems Between Two Worlds - Foto dal set di Gabriele Gregorig

Poems Between Two Worlds – Foto dal set di Gabriele Gregorig

Non riuscivo a crederci! Ho sempre faticato tanto a coinvolgere persone disposte a lavorare ad un progetto low budget… in questo caso invece, per un tributo a David Lynch, trovare dei seri collaboratori, dei professionisti disponibili, sembrava semplice. Anche questo a mio avviso è un indice per comprendere la grandezza dell’opera di Lynch.
La Black Lodge, doveva essere per forza il set. Quel limbo in cui ho vagato per anni e dove volevo che il mio “Poeta” si perdesse a sua volta. Così abbiamo allestito il set nel teatro di posa della Moviechrome. Tende, stampa del pavimento, poltrona nera, lampade e tavolino. Pochi elementi, ma distintivi.

Poems Between Two Worlds - Foto dal set di Gabriele Gregorig

Poems Between Two Worlds – Foto dal set di Gabriele Gregorig

Per la post-produzione mi hanno aiutato persone meravigliose, Marco Longieri e Malgorzata Polit della Top Digital per il sound mix; Edoardo Ruggini, si è occupato del montaggio sopportando ogni mia richiesta; e Gianluca Ghezzi, che ha colto subito il mood che desideravo, ha scritto musiche e suoni originali. L’unica musica del maestro Angelo Badalamenti utilizzata è l’assolo di sax finale, tratto da “Sycamore Trees”. Non avrei potuto raggiungere il lirismo che avevo in mente senza la sua musica nel finale. Spero tanto non me ne voglia…

Poems Between Two Worlds - Foto dal set di Gabriele Gregorig

Poems Between Two Worlds di e con Andrea Abbatista – Foto dal set di Gabriele Gregorig

Come hai scelto i testi da reinterpretare?
Per me era fondamentale divenire un tramite per le parole scritte da Lynch stesso, parole intrise di amore, dolore, perdita, disperazione, reminiscenze e oblio.
Ho preso 3 brani dall’album di Julee Cruise “Floating into the Night”, che mi ha fatto sognare e tornare lì a Twin Peaks in questi 25 anni,“I Remember”, “The Swan”, “Into the Night”. Poi il testo di “Sycamore Trees” perché quella canzone e la voce di Jimmy Scott mi hanno sempre emozionato in modo profondo. Ho avuto la rara occasione di incontrare Jimmy Scott dopo un concerto in una chiesa qui a Milano… un essere umano di una delicatezza e di una gentilezza rara.
E non poteva mancare la parte finale del monologo di Mike “Fuoco Cammina con Me”.
Il mio metodo di recitazione presuppone un percorso e una verità emotiva, che cerco sempre di far fluire senza filtri e con sincerità. Credo che la scelta dei testi e il posizionamento delle parole all’interno del viaggio emotivo del mio Poeta Perduto siano stati un percorso sub-consciente.

La cosa più strana e la cosa più bella che ti sono venute in mente mentre eri seduto nella Waiting Room.
La cosa più strana è stato ritrovarmi immerso in un set che da sempre ho amato, per realizzare un idea nata da me, solo per dire grazie a David Lynch, per essere tornato dietro la macchina da presa e di essere l’anima complessa e straordinaria che è.
Ero circondato da persone che amano e volevano omaggiare il genio di Lynch, attraverso questa folle idea, che non so nemmeno se piacerà…
La realizzazione stessa di questo progetto è la cosa più strana e meravigliosa che mi sia capitata… se ci penso mi emoziono ancora!

Puoi scegliere di essere un personaggio maschile e uno femminile del Twin Peaks originale. Chi sei? E perché?
Dale Cooper, per la sua energia positiva e dirompente, nonostante il dramma vissuto in passato; per il suo entusiasmo e per la curiosità contagiosa; per il suo coraggio e il suo essere aperto ai segnali dell’universo.
Audrey Horne, per la sua bellezza e sensualità, perché è la controparte di Dale Cooper, coraggiosa ,curiosa e vulnerabile più di quello che mostra.

Lynch ama le coincidenze felici, quello che accade sul set di imprevisto ma in linea con lo spirito dell’opera, e lo ingloba nell’opera stessa (un esempio su tutti: il personaggio di Killer Bob). Hai da raccontarci una aneddoto di questo genere sulla realizzazione di Poems Between Two Worlds – A Symphony of Words for David Lynch (o nella tua carriera?).
Una delle coincidenze che più amo è legata al mio primo incontro con l’opera di Lynch, di cui ti raccontavo prima. Il suo epilogo avvenne nel 1998, quando debuttai a teatro proprio con The Elephant Man, nel ruolo del Dottor Treves. Avevo 22 anni… una sorta di cerchio che si è chiuso.
Per quanto riguarda “Poems”, é stato girato tutto in un giorno e, per la quasi totale assenza di budget, non ho potuto apportare gli accorgimenti che avrei voluto. Ma alcuni di quei limiti, mi hanno dato nuove idee durante la fase di montaggio e sono diventati parte integrante della storia… altri invece, sono ancora lì a tormentarmi.

Poems Between Two Worlds - Foto dal set di Gabriele Gregorig

Poems Between Two Worlds di e con Andrea Abbatista – Foto dal set di Gabriele Gregorig

Come hai scoperto che Lynch sarebbe tornato a Twin Peaks dopo 25 anni? E come ti sei sentito?
Tramite il sito Welcome to Twin Peaks. Come mi sono sentito? Come Andy di fronte al cadavere di Laura Palmer avvolta nella plastica… emozioni ingestibili…ma molto più piacevoli.

Le aspettative per le nuove puntate sono, giustamente, altissime e alcuni temono la delusione. Cosa ne pensi?
Settimana scorsa ho letto su Facebook che molti fan aspettano un trailer di Twin Peaks. Penso che, conoscendo un po’ Lynch, possiamo immaginare che non mostrerà nemmeno un fotogramma della nuova stagione… al massimo presenterà dei teaser che ne colgano il mood e l’essenza; qualcosa di atmosferico per farci tornare lì, in quei luoghi e tra quei personaggi che tanto amiamo. E lunedì, ecco un nuovo teaser!… con Lynch nuovamente nei panni di Gordon Cole, che mangia una ciambella…in silenzio. Per me è un Genio assoluto!
Qualsiasi cosa abbia realizzato, qualsiasi cosa realizzerà, so che mi colpirà a livello emotivo e scuoterà il mio subconscio, come nessuno è in grado di fare… non vedo l’ora!

Immagina che Lynch abbia appena visto il tuo video-omaggio e stia leggendo queste righe. Puoi dirgli quello che vuoi.
Non riesco a rispondere a questa domanda… il sognatore che è in me spera con ogni fibra del proprio essere che David Lynch possa vedere il mio tributo e possa avere voglia di dirmi qualcosa… per me sarebbe una gratificazione per tutti gli anni di lavoro e per i sacrifici che ho dovuto affrontare nella vita e per tenere vivi i miei sogni.
Gli ho scritto una lettera, magari un giorno avrò l’opportunità di fargliela leggere… chissà… Per il momento sto cercando di tenere a bada le emozioni e la speranza… ma sono un sognatore e non sono molto bravo a farlo.
Spero tanto che i Fan, la famiglia a cui appartengo da 25 anni, possa apprezzare il mio omaggio
Matteo, il tuo sostengo, le tue parole, sono state per me incoraggiamento e forza vitale, grazie con tutto il cuore.

Grazie a te, Andrea, per il bellissimo video!

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