Cinema, Twin Peaks, arte, meditazione, musica e caffè
Twin Peaks 3×02 “The stars turn and a time presents itself”: la recensione
di Matteo Marino 1 giugno 2017
Questa recensione contiene testo e immagini spoiler per chi non ha visto la seconda parte del nuovo Twin Peaks. Per visualizzarla occorre cliccare sul pulsante SPOILER in basso.
Come premesso nella mia recensione alla 3X01, Lynch ha dichiarato più volte che la nuova stagione di Twin Peaks è un film lungo 18 ore, tante quanti sono gli episodi. Anzi ha chiesto di non chiamarli episodi, ma Parti. Recensire Twin Peaks 3 ritengo sia dunque un’operazione delicata, un po’ come scrivere di un film durante il suo svolgimento o fare l’analisi critica di un dipinto in corso d’opera. Per questo, con l’ausilio di molte immagini, cercherò ancora una volta di affidarmi per il momento alle sensazioni, alle associazioni di idee e all’istinto piuttosto che essere analitico; cercherò di condividere con voi i miei appunti ancora grezzi e porre qualche domanda anziché dare risposte, sperando che si rivelino poi le domande giuste. Ci sarà spazio per articoli di approfondimento più avanti, tenendo comunque ben presente che non tutti gli elementi alla fine potrebbero avere una spiegazione univoca o narrativa: con Lynch c’è sempre spazio per i misteri e le astrazioni.
Bentornati a Twin Peaks.
“Is it future or is it past?”
Riassunto della puntata precedente: 25 anni dopo gli eventi delle prime due stagioni, Dale Cooper è ancora intrappolato nella Loggia Nera.
Il dottor Jacoby, che ora vive in una roulotte in mezzo ai boschi, ha acquistato della vanghe, che gli vengono recapitate. Benjamin Horne è ancora il proprietario del Great Northern Hotel. Lucy è sempre alla reception della stazione di polizia di Twin Peaks e dice a un assicuratore che ci sono due sceriffi Truman: uno è a pesca, uno è malato. Margaret Lanterman telefona al vice-sceriffo Hawk per comunicargli un messaggio da parte del suo ceppo: qualcosa è scomparso (missing) e sta a lui trovarlo; è qualcosa che riguarda l’agente speciale Dale Cooper e il modo per riuscire in questa ricerca ha a che fare con il retaggio di Hawk (heritage).
A New York, un misterioso miliardario ha assunto un ragazzo, Sam Shelby, per fissare e riprendere una scatola di vetro e vedere se dentro vi appare qualcosa. Non è il primo osservatore, a quanto pare, ma non si sa che fine abbia fatto il predecessore. Nessuno a parte Sam può accedere alla stanza che contiene la teca, ma approfittando dell’assenza di una guardia, Sam lascia entrare la curiosa Tracey. Mentre i due ragazzi fanno l’amore sul divano davanti alla teca vuota, qualcosa di mostruoso vi compare dentro. Ma non resta dentro, e uccide i due giovani.
Intanto quello che sembra il doppelgänger di Dale Cooper recluta un uomo e una donna, Ray e Darya, perché lo aiutino in una non specificata e apparentemente losca faccenda.
Nella cittadina di Buckhorn, nel South Dakota, viene rinvenuta la testa della bibliotecaria Ruth Davenport adagiata sul suo letto, con sotto il cadavere decapitato di un uomo non identificato. Le impronte digitali sul luogo del delitto fanno di William Hastings, preside del liceo, il principale sospettato. Portato alla stazione di polizia per un interrogatorio, Hastings mente dicendo di non conoscere Ruth, mentre è chiaro che aveva una relazione clandestina con lei. Nel bagagliaio dell’auto di Hastings viene trovato un lembo di pelle umana.
At night I’m driving in your car Sto guidando la tua macchina di notte
Pretending that we’ll leave this town facendo finta che lasceremo questa città
We’re watching all the street lights fade Mentre guardiamo le luci della strada affievolirsi
And now you’re just a stranger’s dream sei solo il sogno di un estraneo
I took your picture from the frame Ho tolto la tua foto dalla cornice
And now you’re nothing like you seem e ora non gli somigli più
Your shadow fell like last night’s rain La tua ombra è caduta come la pioggia dell’altra notte
For the last time Per l’ultima volta
For the last time
For the last time
For the last time
Le interpretazioni che avete dato dei semplici woodsmen è l’emblema delle pippe assurde che si fanno gli appassionati di Lynch. Forse se vi ridimensionaste un po’ Lynch si deciderebbe a creare dei prodotti meno contorti e comprensibili a qualcun altro che non sia sè stesso. Ovviamente senza intento di recare offesa a nessuno, vi appassionate così e ognuno ha le sue passioni.
Assurdo comunque che un appassionato come te chiami la red room “loggia nera”. è forse l’unica cosa chiara in tutto Twin Peaks.
Ciao,
nel forum di italiansubs, in un breve scambio di commenti, è venuto fuori che forse c’è una certa notevole somiglianza tra la testa della creatura nella glass box e il pollo intagliabile di Eraserhead [*] (il sangue che usciva dal secondo ha forse significato affine a quello di cui si nutre il primo… una copula controproducente?), ciò mediato da quella specie di black jester o jolly nero mostrato da BadCooper a Darya prima di ucciderla e per qualcuno piuttosto simile ad un pollo (artefatto con un asso di picche…). Una suggestione filologicamente accreditabile? Hellooo!
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[*] http://www.italiansubs.net/forum/twin-peaks/teori-e-riflessioni-su-twin-peak-i-suoi-misteri-i-suoi-personaggi-e-lynch/msg5891295/#msg5891295
Questa è una mia teoria. Dalla frase/indizio di Laura “Sono morta, tuttavia vivo”, e dalla forte somiglianza che ha Becky con Laura (doppia vita, cocaina, il momento nell’auto che tanto ricorda Laura in uno dei suoi momenti in FWWM), non può essere che Lynch abbia pensato a Laura come il nuovo BOB? Che quindi la frase di Laura fa rifermento al fatto che ovviamente sia morta, ma vive nel corpo di Becky?
Aspetto le vostre spiegazioni sulle prossime puntate, con i vostri articoli aprite gli occhi su cose che normalmente, purtroppo, non attirano la nostra attenzione.
Ciao!!
Ciao! Sempre più interessante seguire questo blog e gruppo FB.
Da Architetto ho sempre avuto le antenne alzate dopo la visione di TP negli anni novanta ai pavimenti e arredi delle scenografie horror e no, tanto da averci scritto su un po’ di cose.
Il zigzag della Loggia penso possa derivare da alcune suggestioni che provengono dal passato (e dal viaggio che il Nostro ha fatto in Europa in gioventù, che se ricordo bene non fu molto positivo), quindi certamente Cocteau che rivedeva segni appartenenti a pavimentazioni arabe (anche trasmesse dalla “decadente” Venezia: guardate su Google map dalla foto satellitare il pavimento del sagrato di S.Michele in Isola riportato anche a pag.12 di questo studio dei pavimenti veneziani, http://edoc.hu-berlin.de/kunsttexte/2011-1/dressen-angela-4/PDF/dressen.pdf), a segni indiani di texture tessili o totemici, in legno, e quindi alla disposizione delle doghe in legno a spina di pesce. I colori lo confermano…
…ma non è tutto Matteo. Io credo che si “prendano due piccioni con una fava” se si pensa che il pavimento a zig zag possa essere una texture che rimanda alla tortuosità delle scariche elettriche (pensiamo a come si disegnano i fulmini, ad esempio, elemento che compare nella segnaletica ma pure nell’album The Big Dream): ho pensato a questo quando appare la loggia citata nel video Thank’you Judge di BlueBob (appunto) con la Watts arrabbiata (guardacaso)…la band suona in un ambiente di tende rosse ed appaiono più volte disegni di linee gialle sovrimpresse e zigzagate…
Saluti
Quando il Nano alla fine della seconda stagione dice quella cose, si riferisce al suo doppelganger (che infatti compare poco dopo), mica ad un suo eventuale cambio di forma…
Ciao, grazie delle tue recensioni e del tuo bel sito, che consulto quasi quotidianamente.
Scrivo per darti la mia lettura del detenuto evanescente.
Possibile che sia la “spiegazione” data da Lynch della provenienza del cadavere maschile decapitato ritrovato sotto le coperte insieme con la testa della segretaria del preside? Lo dico perché, prima di svanire, l’uomo perde la testa.
Come se il regista dicesse agli spettatori: ecco a chi appartiene quel tronco anonimo.
Vediamo se la trama ci darà spiegazioni diverse…
Ciao!
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Le interpretazioni che avete dato dei semplici woodsmen è l’emblema delle pippe assurde che si fanno gli appassionati di Lynch. Forse se vi ridimensionaste un po’ Lynch si deciderebbe a creare dei prodotti meno contorti e comprensibili a qualcun altro che non sia sè stesso. Ovviamente senza intento di recare offesa a nessuno, vi appassionate così e ognuno ha le sue passioni.
Assurdo comunque che un appassionato come te chiami la red room “loggia nera”. è forse l’unica cosa chiara in tutto Twin Peaks.
Ciao,
nel forum di italiansubs, in un breve scambio di commenti, è venuto fuori che forse c’è una certa notevole somiglianza tra la testa della creatura nella glass box e il pollo intagliabile di Eraserhead [*] (il sangue che usciva dal secondo ha forse significato affine a quello di cui si nutre il primo… una copula controproducente?), ciò mediato da quella specie di black jester o jolly nero mostrato da BadCooper a Darya prima di ucciderla e per qualcuno piuttosto simile ad un pollo (artefatto con un asso di picche…). Una suggestione filologicamente accreditabile? Hellooo!
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[*] http://www.italiansubs.net/forum/twin-peaks/teori-e-riflessioni-su-twin-peak-i-suoi-misteri-i-suoi-personaggi-e-lynch/msg5891295/#msg5891295
…ops, l’immagine del mio nickname non c’entr un piffero… pardon!
SPOILER!!! Fino alle 5 puntata,parte.
Questa è una mia teoria. Dalla frase/indizio di Laura “Sono morta, tuttavia vivo”, e dalla forte somiglianza che ha Becky con Laura (doppia vita, cocaina, il momento nell’auto che tanto ricorda Laura in uno dei suoi momenti in FWWM), non può essere che Lynch abbia pensato a Laura come il nuovo BOB? Che quindi la frase di Laura fa rifermento al fatto che ovviamente sia morta, ma vive nel corpo di Becky?
Aspetto le vostre spiegazioni sulle prossime puntate, con i vostri articoli aprite gli occhi su cose che normalmente, purtroppo, non attirano la nostra attenzione.
Ciao!!
Ciao! Sempre più interessante seguire questo blog e gruppo FB.
Da Architetto ho sempre avuto le antenne alzate dopo la visione di TP negli anni novanta ai pavimenti e arredi delle scenografie horror e no, tanto da averci scritto su un po’ di cose.
Il zigzag della Loggia penso possa derivare da alcune suggestioni che provengono dal passato (e dal viaggio che il Nostro ha fatto in Europa in gioventù, che se ricordo bene non fu molto positivo), quindi certamente Cocteau che rivedeva segni appartenenti a pavimentazioni arabe (anche trasmesse dalla “decadente” Venezia: guardate su Google map dalla foto satellitare il pavimento del sagrato di S.Michele in Isola riportato anche a pag.12 di questo studio dei pavimenti veneziani, http://edoc.hu-berlin.de/kunsttexte/2011-1/dressen-angela-4/PDF/dressen.pdf), a segni indiani di texture tessili o totemici, in legno, e quindi alla disposizione delle doghe in legno a spina di pesce. I colori lo confermano…
…ma non è tutto Matteo. Io credo che si “prendano due piccioni con una fava” se si pensa che il pavimento a zig zag possa essere una texture che rimanda alla tortuosità delle scariche elettriche (pensiamo a come si disegnano i fulmini, ad esempio, elemento che compare nella segnaletica ma pure nell’album The Big Dream): ho pensato a questo quando appare la loggia citata nel video Thank’you Judge di BlueBob (appunto) con la Watts arrabbiata (guardacaso)…la band suona in un ambiente di tende rosse ed appaiono più volte disegni di linee gialle sovrimpresse e zigzagate…
Saluti
Due interventi illuminanti. Grazie, Davide, per il tuo contributo!
SPOILER!!!!!!!!!
Quando il Nano alla fine della seconda stagione dice quella cose, si riferisce al suo doppelganger (che infatti compare poco dopo), mica ad un suo eventuale cambio di forma…
Infatti non intendevo così alla lettera : -) Vado a integrare per specificare meglio. Grazie!
Ciao, grazie delle tue recensioni e del tuo bel sito, che consulto quasi quotidianamente.
Scrivo per darti la mia lettura del detenuto evanescente.
Possibile che sia la “spiegazione” data da Lynch della provenienza del cadavere maschile decapitato ritrovato sotto le coperte insieme con la testa della segretaria del preside? Lo dico perché, prima di svanire, l’uomo perde la testa.
Come se il regista dicesse agli spettatori: ecco a chi appartiene quel tronco anonimo.
Vediamo se la trama ci darà spiegazioni diverse…
Ciao!
Davvero interessante! Grazie per aver condiviso la tua teoria